Gabriele De Ritis si è laureato nel 1972 con una tesi su L’esssere e il nulla di Jean-Paul Sartre, con la quale mirò a dimostrare l’influenza esercitata dal pensiero sartriano sulla Psichiatria, segnatamente sull’opera di Ronald Laing e David Cooper.
Dopo la scoperta della Fenomenologia, avvenuta nel 1967 con l’opera di Carlo Sini e poi con quella di Enzo Paci, ha proseguito i suoi studi fenomenologici fino a ritrovarne le tracce nella Neurofenomenologia, nella Fenomenologia sperimentale di Paolo Bozzi – le qualità terziarie – e nelle teorie della persona dei giorni nostri.
Attualmente, è interessato allo studio della vita affettiva e alle tensioni a cui essa è sottoposta tra i nuovi disagi nella civiltà e le derive conseguenti all’influenza crescente esercitata dall’etica del risentimento.